No alla violenza di genere

Oggi si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17/12/1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite

Oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo fenomeno sociale.  Violenza che, come viene definita nella risoluzione la 54/134, è «una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti che, ad oggi, non viene denunciata, a causa dell’impunità, del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano».

A livello globale, circa 15 milioni di ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni hanno subito violenza sessuale durante la loro vita.

Ci si chiede come sia possibile che ancora oggi si debbano leggere questi numeri, che ogni giorno avvengano casi di femminicidio, che ogni giorno tante donne, adolescenti e minori vadano incontro ad atti di violenza o sfruttamento sessuale.

Secondo l’Articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, si riconosce la matrice storica, sociale e culturale della violenza di genere: «Il femminicidio è la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna che ha portato al dominio dell’uomo sulle donne e alla discriminazione contro di loro, e ha impedito un vero progresso nella condizione della donna».

In questo articolo riportiamo un “Focus” dell’UNICEF su ragazze rifugiate e migranti: in una recente ricerca condotta dalla Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multetnicità) in collaborazione con UNICEF, IOM e UNHCR, che raccoglie le testimonianze di 19 ragazze arrivate in Italia come minori non accompagnate, il tema della violenza si ripresenta in quasi tutti i racconti, sotto forma di matrimoni precoci e degli abusi che ne seguono e di violenza sessuale subita nei paesi di transito, in particolare in Libia.

Anche dopo l’arrivo in Italia, tante donne e adolescenti, continuano anche nel nostro paese a essere soggette a sfruttamento sessuale.

Esistono forme di violenza che solo le donne subiscono (aborto forzato, mutilazione genitale femminile), o che le donne sperimentano molto più spesso degli uomini (violenza sessuale e stupro, stalking, molestie sessuali, violenza domestica, matrimonio forzato, sterilizzazione forzata).

Occorre dire basta… non solo il 25 novembre.

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